Presentazioni


Per un Bilancio davvero partecipato
di Massimo Bosso
Presidente dell'Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia
Gennaio 2016


La parola “Bilancio” di solito evoca elenchi di cifre, tabelle, dati, grafici, sembra tutto a disposizione, ma è in realtà quanto di più lontano dall’idea di trasparenza e partecipazione per un cittadino comune. Il Bilancio Generi Genesi e Generazioni – dimensioni che trovano stimolanti correlazioni all’interno di questa rendicontazione – è qualcosa di diverso. Sì certo, dati e cifre sono necessari per dare conto di quanto si spende e per fare cosa, ma è altrettanto indispensabile fornire una chiave di lettura meno legata ai numeri e più a capire qual è la reale soddisfazione dell’utenza rispetto ai Servizi erogati e anche rispetto a nuovi bisogni nascenti che possono trovare una risposta nella rete di Servizi Sociali distrettuali.           

La parola “Bilancio” di solito evoca elenchi di cifre, tabelle, dati, grafici, sembra tutto a disposizione, ma è in realtà quanto di più lontano dall’idea di trasparenza e partecipazione per un cittadino comune. Il Bilancio Generi Genesi e Generazioni – dimensioni che trovano stimolanti correlazioni all’interno di questa rendicontazione – è qualcosa di diverso. Sì certo, dati e cifre sono necessari per dare conto di quanto si spende e per fare cosa, ma è altrettanto indispensabile fornire una chiave di lettura meno legata ai numeri e più a capire qual è la reale soddisfazione dell’utenza rispetto ai Servizi erogati e anche rispetto a nuovi bisogni nascenti che possono trovare una risposta nella rete di Servizi Sociali distrettuali.

 

È attraverso una rendicontazione davvero partecipata, trasparente e pubblica, che si sviluppa nel tempo, che viene continuamente aggiornata e resa disponibile online, infatti, che si esplicano concetti come omogeneizzazione, equità ed efficienza dei Servizi. Si tratta di principi alla base di tutto l’iter che ha portato, nel 2010, alla costituzione dell’Azienda Speciale Consortile InSieme - composta dai Comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa - e, negli ultimi giorni del 2015, alla sua trasformazione in Azienda Servizi per la Cittadinanza dell’Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino e Samoggia. Il Bilancio GGG è quindi lo strumento principe a disposizione delle esigenze di monitoraggio e di controllo dell’operato dell’Azienda InSieme da parte dell’Unione stessa.

 

Dall’altra parte, per poter partecipare attivamente alla definizione delle Politiche Sociali del Distretto, la comunità deve essere informata. Il Bilancio GGG discende da questo circolo virtuoso: a partire dall’informazione e dalla conoscenza, attraverso momenti di confronto e di ascolto istituzionali, le sollecitazioni, le critiche e le riflessioni vengono rielaborate in nuovi progetti di Servizio e in nuovi Interventi sempre più aderenti ad un sistema sociale che si evolve, cambia, esprime nuovi bisogni e richiede una celere capacità di innovazione.

 

L’innovazione deve però essere misurabile soprattutto per capire quale sia l’impatto dei Servizi Sociali erogati ogni giorno da InSieme sul benessere dei nostri cittadini-utenti. Per fare questo è stata applicata all’elaborazione dei dati una nuova “unità di misura”: il BIL (Benessere Interno Lordo) invece del PIL (Prodotto Interno Lordo).

 

In una società che registra oggi sempre più spesso disagio, malattie, malesseri, difficoltà di integrazione legati anche alla crisi occupazionale, economica, migratoria di questi anni, speriamo che questo lavoro – in cui anche noi come amministratori ci siamo messi a disposizione raccontando la nostra storia personale e politica – possa essere utile per incoraggiare nella comunità, in collaborazione con le istituzioni, nuove forme di accoglienza e nuovi circuiti virtuosi per il benessere sociale favorendo la discussione e l’attivazione di risorse (di ascolto, di dialogo, di co-progettazione, ma anche di impegno personale) di tutti soggetti, singoli cittadini, associazioni, rappresentanze diverse.

 

Solo attraverso un patto forte e responsabile tra istituzioni e comunità si potrà fare fronte alle sfide sempre più complesse di un mondo in continua evoluzione, senza false illusioni – perché il cammino è difficile e pieno di ostacoli di varia natura sociale, culturale, economica – ma anche senza falsi alibi o paure.

 

 

GGG: dal bilancio economico al patto di partecipazione
di Stefano Rizzoli
Presidente del Comitato di Distretto
Assessore alle Politiche Sociali dell'Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia
Gennaio 2016


Voglio cominciare con un’ovvia banalità, ma a volte è utile partire da banalità come questa: ci serve un sistema dei Servizi Sociali rispondente alle esigenze, ai bisogni e alle difficoltà che i cittadini vivono e incontrano nel tempo presente; e che sia economicamente sostenibile.
Credo che questa considerazione posa essere facilmente condivisa. Meno banale, però, è dotarsi di un’organizzazione, individuare le modalità operative per raggiungere questo risultato e ancor meno banale è dotarsi degli strumenti per condividere le scelte e rendicontare quanto fatto.        

Voglio cominciare con un’ovvia banalità, ma a volte è utile partire da banalità come questa: ci serve un sistema dei Servizi Sociali rispondente alle esigenze, ai bisogni e alle difficoltà che i cittadini vivono e incontrano nel tempo presente; e che sia economicamente sostenibile.
Credo che questa considerazione posa essere facilmente condivisa. Meno banale, però, è dotarsi di un’organizzazione, individuare le modalità operative per raggiungere questo risultato e ancor meno banale è dotarsi degli strumenti per condividere le scelte e rendicontare quanto fatto.
Il sistema dei Servizi Sociali dell’Unione valli del Reno, Lavino e Samoggia dispone da tempo di uno strumento (il GGG) efficace e per certi versi innovativo, ancora non sufficientemente conosciuto e sfruttato in tutte le sue potenzialità, perché non si limita a fornire indispensabili dati numerici, ma, attraverso i risultati economici, vuole consentire una valutazione dell’impatto sociale del sistema dei Servizi.
È proprio di in tempi come questi, di crisi, che più si sente il bisogno di un confronto, prima di tutto tra addetti ai lavori in ambito sociale, sugli indicatori che individuano oggi lo stato di benessere di un Paese. Generalmente questi vengono declinati in termini economici, produttivi, di consumi, ma gli studi di sistema più avanzati ci dicono oggi che il benessere di una comunità non dipende esclusivamente dal reddito, dal PIL , ma da un insieme di fattori come istruzione, salute, stili di vita, assistenza, ambiente, giustizia, ecc. che tiene conto anche del livello di coesione, responsabilità, solidarietà tra gli appartenenti a una collettività, a un Paese.
Di questo non c’è sempre consapevolezza, non è sufficientemente diffusa la consapevolezza del peso e dell’importanza di veri e propri "valori immateriali" come quelli elencati prima come fattori determinanti del senso di benessere di una comunità, e proprio di questo l’Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia si vuole occupare, tramite il progetto di ASC InSieme “A patto di... PartecipAzione” che prende l'avvio in questi mesi: portare a conoscenza di tutta la cittadinanza il sistema di programmazione e rendicontazione dei Servizi Sociali e socio-sanitari del territorio distrettuale, promuoverne il senso di bene comune che determina la qualità della vita di tutti, bene da difendere e adeguare alle esigenze dei tempi, con il contributo e l’impegno di tutti.

 

 

Le qualità del GGG
di Marilena Lenzi
Coordinatrice politica di Commissione Pari Opportunità Mosaico
Gennaio 2016


Sono passati alcuni anni da quando il GGG è diventato lo strumento di rendicontazione di ASC InSieme, e questo bilancio è il biglietto da visita di un'Azienda in grado di esprimere concretamente, nelle sue funzioni sociali, la cultura delle Pari Opportunità.
La Regione Emilia Romagna e l'Università di Bologna, oltre a mostrare interesse per lo strumento, e per il contenuto culturale espresso da questo Distretto, hanno mostrato interesse a collaborare con Commissione Mosaico per replicare questa esperienza nei loro ambiti di pertinenza.   

Sono passati alcuni anni da quando il GGG è diventato lo strumento di rendicontazione di ASC InSieme, e questo bilancio è il biglietto da visita di un'Azienda in grado di esprimere concretamente, nelle sue funzioni sociali, la cultura delle Pari Opportunità.
La Regione Emilia Romagna e l'Università di Bologna, oltre a mostrare interesse per lo strumento, e per il contenuto culturale espresso da questo Distretto, hanno mostrato interesse a collaborare con Commissione Mosaico per replicare questa esperienza nei loro ambiti di pertinenza.   

La configurazione politica dei nostri territori è in movimento: il Distretto, partito con nove Comuni, è ora formato da cinque Comuni (dopo la fusione di cinque di questi) ed è in corso l’accorpamento di altri Servizi nell’Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia, in un’ottica di efficacia, efficienza e ottimizzazione delle risorse.
Questo significa che aver chiaro un metodo di controllo e di rendicontazione complessiva, basato sia sull'oggettività dei dati, sia sulle caratteristiche di questa comunità allargata e in evoluzione, diventa imprescindibile.
Il GGG è lo strumento d'avanguardia che traduce in cifre una realtà composita come quella dei Servizi Sociali. Si potrebbe replicare questo modello applicandolo alle funzioni passate all’Unione dei Comuni.
Trasferire le competenze trasversali di Pari Opportunità proprie del GGG e del Metodo Mosaico, all’intera Unione dei Comuni, potrebbe aiutare a raggiungere obiettivi di “parità territoriale” e obiettivi di equilibrio nella distribuzione dei Servizi, ad avere quindi uno sguardo ampio e complessivo delle esigenze che le nostre comunità esprimono.
Sempre di più, infatti, i Comuni hanno bisogno di mettere a sistema le funzioni che prima erano espresse dai singoli territori: dal coordinamento pedagogico, alla protezione civile, alle reti informatiche, ecc,. e sempre di più la gestione condivisa dei diversi Servizi richiederà strumenti di valutazione che siano in grado di approfondire l’equità e la trasparenza nell’erogazione dei Servizi.
Il GGG, ma soprattutto il percorso fatto, il contenuto di Pari Opportunità, lo sguardo strabico che lo caratterizzano, possono essere l’obiettivo per le future verifiche del nostro Distretto.

 

Precedenti Presentazioni       

Trasparenza e partecipazione
di Simone Gamberini
Presidente dell'Assemblea Consortile di ASC InSieme
Presidente del Comitato di Distretto
Gennaio 2013

 

ASC InSieme nasce per garantire i Servizi Sociali ai cittadini dei nove Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno in un’ottica di omogeneizzazione, efficienza ed equità. Questi principi costituiscono gli elementi fondanti dell’Azienda e trovano nella trasparenza il momento di contatto tra la politica e le persone.
Il Bilancio di Pari Opportunità si colloca appieno in questa direzione, da una parte con un’attenzione costante all’informazione su ciò che l’Azienda fa per la comunità (quali Servizi eroga, quanto spende per erogarli, da quali persone è composta) e, dall’altra parte, con l’attività di ascolto delle istanze provenienti da cittadini, istituzioni e forze sociali.
Trasparenza e partecipazione vanno di pari passo: solo attraverso la partecipazione è possibile rispondere efficacemente alle sfide di un sistema di welfare che cambia in continuazione e richiede capacità di elaborazione e progettuali sempre nuove. L’elaborazione del Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale è da tempo un esempio di questo principio.
Per poter partecipare attivamente alla definizione delle Politiche Sociali del Distretto la comunità deve essere informata. Il Bilancio di Pari Opportunità discende da questo circolo virtuoso: a partire dall’informazione e dalla conoscenza, attraverso momenti di confronto e di ascolto istituzionali, le sollecitazioni, le critiche e le riflessioni vengono rielaborate in nuovi progetti di Servizio e in nuovi Interventi sempre più aderenti ad un sistema sociale che si evolve, cambia, esprime nuovi bisogni e richiede una celere capacità di innovazione.
L’innovazione deve però essere misurabile in termini di efficienza/efficacia e confrontarsi con la soddisfazione dell’utenza (diretta o indiretta) per i Servizi. Mentre il rispetto dei processi amministrativi e quindi delle norme può essere facilmente controllato sulla base di parametri oggettivi (il rispetto di procedure di gara, di Leggi e disposizioni), il rispetto dei bisogni sociali della cittadinanza richiede un sistema di valutazione con indicatori il più possibile oggettivi e misurabili nel tempo, dall’avvio dell’Azienda (1 gennaio 2010) attraverso la sua storia, le sue evoluzioni e i cambiamenti promossi.
Il Bilancio di Pari Opportunità risponde proprio a questa necessità, per questo verrà monitorato e arricchito nel tempo e costituirà il complemento di azioni di democrazia partecipata del Distretto.
Con questo Bilancio introduciamo inoltre il concetto di BIL (Benessere Interno Lordo), invece che di PIL (Prodotto Interno Lordo). Riteniamo sia fondamentale provare a misurarlo per capire quale sia l’impatto dei Servizi Sociali erogati ogni giorno da ASC InSieme sul benessere dei nostri cittadini-utenti.
Si tratta dell’ennesima scommessa di questo Distretto sulle nuove frontiere del welfare.
Come Sindaci e amministratori abbiamo raccontato la nostra storia, anche personale, la nostra esperienza politica e le ragioni di una scelta, quella di ASC InSieme, che ci ha trovato uniti.
Abbiamo voluto descrivere l’Azienda, i Servizi e gli interventi, le spese, i costi.
In una società che registra oggi sempre più spesso disagio, malattie e malesseri, speriamo che questo lavoro possa essere utile per incoraggiare nella comunità, in collaborazione con le istituzioni, nuove forme di accoglienza e nuovi circuiti virtuosi per il benessere sociale favorendo la discussione e l’attivazione di risorse (di ascolto, di dialogo, di co-progettazione, ma anche di impegno personale) di tutti soggetti, singoli cittadini, associazioni, rappresentanze diverse.
Dalle pagine di questo Bilancio di Pari Opportunità emerge un patto forte tra istituzioni e comunità riproposto in chiavi nuove e frutto di un modo di fare politica responsabile, attento alle diverse istanze e anche a una rendicontazione trasparente della spesa pubblica.
Devo nel contempo sottolineare che proprio il mantenimento di questi Servizi a cittadini e famiglie viene messo a rischio dalle Politiche Economiche del Governo. Il taglio dei trasferimenti e il Patto di Stabilità, bloccano di fatto ogni possibilità di spesa dei Comuni, che per primi sono vittime di un federalismo alla rovescia che, anziché premiare gli Enti Locali virtuosi come i nostri, li penalizza.
Nessuno intende sfuggire ai sacrifici che il Governo ci sta imponendo e che affondano le radici nel passato, ma sarebbe corretto che la riduzione della spesa da parte dello Stato fosse intelligente e non mirata a tagliare in modo indistinto.
Da tempo affermiamo che l’obiettivo del mantenimento della rete dei Servizi garantiti a cittadini e famiglie - soprattutto a coloro che sono in grave difficoltà economica ormai da più di tre anni - è prioritario su qualunque altra cosa.
Per riuscirci, avremo bisogno che i singoli cittadini e i portatori di interessi collettivi, siano completamente consapevoli della situazione del Paese e delle difficoltà che anche i nostri Comuni attraversano da tempo e sono destinati a cercare di contrastare anche nel futuro più imminente. Questa volta servirà un protagonismo fatto di disponibilità al sacrificio e di consapevolezza dei valori che tengono unite le nostre comunità.

 

La genesi di ASC InSieme
frutto di una scelta e di un lavoro condiviso
di Marilena Fabbri
Presidente, ASC InSieme
Gennaio 2013


Questo Bilancio di Pari Opportunità racconta di ASC InSieme, della sua storia, degli operatori e dei Responsabili dei Servizi, degli utenti e delle loro famiglie, del pensiero politico che ha portato gli amministratori del Distretto di Casalecchio di Reno a scegliere di gestire i Servizi in forma associata e del modo di intendere e pensare oggi, come Azienda, le Politiche Sociali e l’utilizzo delle risorse pubbliche.
Una scelta precisa di gestire “insieme” che continua a caratterizzare la strada intrapresa e che si fonda sulla convinzione che l’accorpamento delle nove realtà comunali in una gestione comune dei Servizi Sociali possa offrire più equità e qualità ai cittadini che accedono ai Servizi potendo contare su un processo di omogeneizzazione dei criteri di accesso, delle modalità di erogazione, di ottimizzazione nell’uso delle risorse pubbliche, di valorizzazione delle competenze professionali acquisite negli anni.
Una storia che nasce da lontano, dalla volontà dei Comuni di condividere scelte politiche per la propria comunità, per garantire equità di accesso e di trattamento a tutti i cittadini del Distretto, per evitare la migrazione da un Comune a un altro alla ricerca di Servizi migliori o più appropriati e per fare sì che gli abitanti del Distretto possano usufruire di analoghe opportunità.
La scelta della gestione associata ha preso forma, innanzitutto, attraverso l’esperienza del Comitato di Distretto che ha consentito agli amministratori locali e ai responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni e dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di ritrovarsi per anni, anche settimanalmente, per confrontarsi e condividere insieme le scelte strategiche sulle Politiche Sociali e Sanitarie.
Dal confronto serrato, continuo, e a volte animato, sul merito dei problemi, sono nate le esperienze di gestione comune di progetti di intervento a valenza distrettuale, utilizzabili da tutti i cittadini sulla base del bisogno e non sulla base di una rigida suddivisione per abitanti, o per l’origine delle risorse economiche utilizzate.
Questa modalità di lavorare insieme ha fatto crescere la consapevolezza della necessità di avviare un percorso di approfondimento sulle possibilità di gestione associata dei Servizi Sociali, congiunto tra amministratori e tecnici,  che ha trovato nella costituzione del nuovo Ufficio di Piano distrettuale un valido supporto di coordinamento tecnico.
Nell’autunno del 2005, partendo da una prima analisi effettuata dai tecnici comunali in data antecedente al 2004, si è proceduto ad analizzare le forme di gestione dei Servizi Sociali previste dalla normativa, anche attraverso udienze conoscitive con altre realtà istituzionali già esistenti, per poterne valutare l’efficacia e quindi la replicabilità anche sul nostro territorio. Lavoro di studio e di approfondimento che ha portato, nel gennaio 2006, all’approvazione, da parte del Comitato di Distretto, di un documento politico di orientamento verso una gestione associata.
Tra il 2006 ed il 2007 sono stati quindi ulteriormente approfonditi gli aspetti giuridici e tecnici per rendere praticabile la strada individuata, grazie alla collaborazione dei tecnici dei Comuni del Distretto, da subito coinvolti ed interessati nel percorso di definizione di un sistema di welfare distrettuale, nell’ottica di valorizzazione dell’esperienza e delle professionalità di chi si era occupato da tempo di Servizi Sociali e aveva una conoscenza specifica del territorio.
Il primo studio di fattibilità sull’Azienda Speciale Consortile è datato luglio 2007 (l’ultimo, invece, è del settembre 2009); a tutti gli amministratori è stato evidente che la scelta che si stava concretizzando era quella giusta, per garantire:

-       l’omogeneità nell’offerta dei Servizi, pur nel rispetto delle diversità dei diversi territori del Distretto;

-       il mantenimento di presidi sociali di ascolto e di accesso nei diversi Comuni, salvaguardando il principio della vicinanza della Pubblica Amministrazione al cittadino, pur accentrando le funzioni generali di valenza amministrativa.

Dallo studio, infatti, è emerso che un decentramento delle funzioni di ascolto e di gestione degli interventi e un accentramento delle funzioni di direzione amministrativa sono pienamente compatibili e funzionali a una corretta e necessaria erogazione di Servizi Sociali su tutti i territori.
Da questo momento in poi, per circa un anno, sono stati approfonditi gli aspetti gestionali e amministrativi e sono state avviate le relazioni sindacali per il passaggio del personale. La scelta è stata, infatti, quella di coinvolgere nella costituenda Azienda i collaboratori dei Comuni e dell’Azienda Unità Sanitaria Locale già impegnati sui Servizi, nell’ottica della valorizzazione delle competenze professionali acquisite nella specializzazione tecnica dei Servizi, che ha portato poi ad affidare la responsabilità della gestione di ciascuna area di intervento coperta dall’Azienda (Minori e Famiglie, Adulti, Anziani, Disabilità) ai funzionari esperti nella materia e trasferiti dai Comuni, sotto il “tutoraggio” degli Assessori alle Politiche Sociali che avevano  svolto fino ad allora un lavoro di coordinamento politico dei tavoli tematici di co-progettazione, con il Terzo Settore, del Piano Sociale di Zona per la Salute e il Benessere Sociale.
Questo elemento di forte coinvolgimento e condivisione del percorso e del merito del modello organizzativo e gestionale ha consentito la nascita dell’Azienda il 1 gennaio 2010.
Un avvio non semplice, spesso con pochi elementi di chiarezza, soprattutto nel rapporto con le altre istituzioni, che trovavano difficoltà nel collocare, sul quadro normativo attuale l’Azienda Speciale di tipo Consortile. Sono stati infatti necessari diversi momenti interpretativi per capire, ad esempio, quali aliquote IRAP applicare ad ASC InSieme, a quali vincoli sulla spesa di personale sottostare, o ancora per quale opzione gestionale propendere tra tesoreria e cassa.
La forma giuridica dell’Azienda Speciale Consortile che gestisce Servizi Sociali, dall’accesso, alla presa in carico del cittadino, all’erogazione, per tutte le aree di intervento in ambito sociale, non costituisce ad oggi una scelta istituzionale ricorrente né nella nostra Regione, né nel resto d'Italia. Da qui la difficoltà riscontrata in questi tre anni di vita nel comprendere il corretto inquadramento in ambito giuridico, fiscale e finanziario. 
Nel tempo, quindi, ci siamo mossi, richiedendo quesiti e specifici pronunciamenti delle autorità (Corte dei Conti, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia delle Entrate, ecc.) per consentire il regolare operare dell’Azienda, nei vuoti e nelle incertezze normative.
Progressivamente è stata consolidata l’organizzazione dell’Azienda, si è proceduto alla progressiva omogeneizzazione delle tariffe e dei regolamenti e sono state attuate misure per la riduzione della spesa per Servizi e Interventi grazie ad azioni di efficientamento delle risorse che hanno consentito risparmi rilevanti, senza sacrificare i Servizi.
Parallelamente sono stati realizzati progetti innovativi (Borgo Solidale San Francesco, gestione temporanea della Casa di riposo privata Nuova Villa Fiore, progetto AAA, progetto educatori di Istituto, appartamento per le autonomie di Zola Predosa), sono stati avviati nuovi Servizi (Sportello Sociale su tutti i Comuni, gestione emergenza profughi) e implementate azioni già consolidate (Progetto Badando, Servizi socio-educativi per i minori e Servizi di socializzazione e tempo libero per i minori disabili), mentre si è proseguito nella strada indicata dalla Regione Emilia Romagna dell’accreditamento dei Servizi socio-sanitari, cercando di conciliare anche le esigenze dei dipendenti.
Abbiamo, quindi, operato in questi primi tre anni di vita con un’attenzione particolare alla motivazione e  alla formazione del personale che “fa” l’Azienda, oltre che all’ascolto delle istanze dei cittadini, delle loro famiglie, della società civile, ma anche con un’attenzione alle altre esperienze gestionali in campo sociale, per imparare da queste e migliorare i Servizi e gli Interventi, nella logica dell’adeguatezza della risposta al bisogno.
Sempre con lo “sguardo strabico” di chi, pur dentro ad una realtà, cerca di porsene fuori per osservarsi dall’esterno e guardare al contempo l’esterno per vedere se non sia possibile “portare qualcosa” dentro. Si tratta della prospettiva  che consegniamo, come amministratori dell'Azienda e dei Comuni, a questo Bilancio di Pari Opportunità.
Una storia e numerosi punti di vista quindi, ma anche prospettive, numeri concreti e risultati raggiunti; tutto all’insegna del continuo cambiamento ma nel persistente e costante obiettivo di operare per garantire dignità alle persone più fragili della nostra comunità.
Elementi su cui continueremo a misurarci e a confrontarci, consapevoli che l’azione politica trasparente sia l’unica strada percorribile da una pubblica amministrazione come la nostra.

 

Il Metodo Mosaico
di Isabella Degli Esposti, Elena Iacucci, Marilena Lenzi, Maria Cecilia Luzzi, Nadia Masetti, Maria Grazia Quieti, Simone Ruggeri, Andrea Serra Giaretta, Katia Zagnoni
Prospettiva Politica Mosaico
Gennaio 2013


Questo Bilancio di ASC InSieme presenta alcune innovazioni sostanziali che ci permettono di riflettere sulla direzione che vogliamo dare alla politica nel prossimo futuro.

L’esperienza fatta da Commissione Mosaico insieme alle assessore e agli assessori del Distretto, ha portato a sintesi un percorso di confronto e di approfondimento.

Questo lavoro, basato sia su dati concreti riguardanti i Servizi erogati, sia su una analisi fatta da altri punti di osservazione, risponde alla intenzione di proporre uno sguardo circolare che abbia come centro del ragionamento la persona nella sua complessità e che mantenga l’attenzione, oltre che sulla soddisfazione dei bisogni espressi, sulla qualità delle azioni e sul benessere del destinatario.

Generi Genesi Generazioni è quindi la struttura portante di una politica delle Pari Opportunità che coglie l’essenza di un obiettivo in divenire, così come sono in divenire le vite delle persone, le relazioni agite, il contesto sociale, familiare, personale.

Generi Genesi Generazioni oltrepassa il confine delle Pari Opportunità intese come confronto di genere, maschile e femminile; diventa invece metodo, ossatura, di un nuovo spazio di approfondimento, che può essere applicato e replicato, utilizzato in altri settori e che permette di mettere a fuoco i bisogni delle persone nell’ambiente educativo, sociale, storico in cui si trovano a vivere.

Punto essenziale del metodo è la valutazione del BIL inteso come Benessere Interno Lordo in contrapposizione al PIL, Prodotto Interno Lordo. Si sposta il fulcro sensibile, da una realtà meramente economica, a un assunto che dà valore e che dà respiro al fattore importante, quello che fa la differenza: La Persona.

Utilizzare il Metodo Mosaico e lavorare sul BIL, apre una prospettiva politica ricca di elementi che possono indirizzare la concezione dei Servizi Sociali e il modo di intenderli, l’evoluzione e la capacità di cambiamento, così come cambia il mondo in cui viviamo. Parlare di persone, ancor prima che di bisogni, dà dignità e valore alle azioni che decideremo di fare.

Il Metodo Mosaico sollecita la politica a capire, per programmare con quell’anticipo che la regola “prevenire è meglio che curare” ci suggerisce. Per dare risposte credibili, capire le differenze è fondamentale: Generi Genesi Generazioni ce le segnala come percorso di arricchimento.

Uno strumento dunque che offre nuove e straordinarie opportunità.

Da sempre il compito più arduo di politici e tecnici che si occupano di amministrare una comunità è quello di leggerne accuratamente le caratteristiche, le necessità, le aspirazioni, le potenzialità e i cambiamenti. Diversi sono i parametri, le categorie, i valori che ci possono rappresentare la realtà in cui operiamo e necessariamente diversi devono essere i punti di vista da cui li osserviamo e consideriamo.

Questo Bilancio di Pari Opportunità compie una vera e propria rivoluzione: ci fornisce un nuovo prezioso punto di vista, un “altro” sguardo profondo e ampio. È proprio con strumenti come questo che si concretizza finalmente l’intrinseca trasversalità delle Politiche di Pari Opportunità. Perché nessuna scelta politica o tecnica, che sia economica, sociale, culturale, o anche urbanistica, può più prescindere dal considerare l’ampia eterogeneità delle comunità contemporanee. L’identità delle nostre città, dei nostri paesi e Comuni non è mai stata e, a maggior ragione, non è, fissa e immutabile; al contrario è in continuo divenire.

È quindi nostro compito dotarci di strumenti come questo che ci possono restituire con grande efficacia un sincero ritratto dei nostri territori e che ci consentono di monitorare con maggiore precisione e sensibilità la reale ricaduta delle nostre scelte politiche e tecniche su ogni singolo nostro concittadino.